Il mondo dei bonus edilizi 2023 non manca di provvedimenti così come è stato in passato. Da ultimo si deve citare il decreto-legge 16 febbraio 2023, n. 11, il cosiddetto “decreto blocca cessioni”, convertito nella legge 11 aprile 2023, n. 38. Se ne è parlato nel corso del seminario web “Superbonus e altri bonus edilizi: a che punto siamo e dove stiamo andando”, organizzato da Confedilizia. Ma quali sono le ultime novità e cosa attendersi per il futuro? Cerchiamo di capirlo insieme.
Il decreto-legge 16 febbraio 2023, n. 11, recante misure urgenti in materia di cessione dei crediti e che di fatto ha posto fine allo sconto in fattura e alla cessione del credito, è stato convertito nella legge 11 aprile 2023, n. 38.
Il decreto-legge n. 11 ha eliminato la possibilità, a partire dal 17 febbraio 2023, di ricorrere a meccanismi alternativi alla detrazione diretta.
A parte alcuni casi particolari, quindi, dal 17 febbraio resta solo la detrazione diretta, non sono più permesse le opzioni della cessione del credito e dello sconto in fattura. Ci sono però delle eccezioni, che riguardano i seguenti interventi:
gli interventi effettuati nei comuni colpiti da eventi sismici (verificatisi dopo 1° aprile 2009) e in quelli danneggiati dagli eventi meteorologici (verificatisi dal 15 settembre 2022 nei territori della Regione Marche);
gli interventi realizzati dagli Iacp, dalle cooperative di abitazione a proprietà indivisa, nonché dalle organizzazioni non lucrative di utilità sociale o dalle organizzazioni di volontariato;
gli interventi per il superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche (con detrazione al 75%).
Aperture doverose, ma limitate. Certo è che, a quanto pare, c’è l’intenzione politica di rimettere mano ai bonus casa - come è stato sottolineato anche nel corso del seminario web organizzato da Confedilizia - cercando di trovare una situazione che possa essere equilibrata. Ma sicuramente si dovrà attendere almeno la prossima legge di Bilancio.
Sebbene la legge di conversione abbia un po' attenuato gli effetti del decreto-legge n. 11, prevedendo per l'appunto alcune eccezioni e modifiche, di fatto ad oggi la maggior parte dei bonus casa sono utilizzabili come detrazione diretta. In questo quadro, quali sono le aspettative dei proprietari immobiliari?
A questa domanda ha risposto il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, intervenendo nel corso del seminario web. “Uno dei problemi è l’eccesso di legislazione che c’è stato con i diversi governi – ha sottolineato Spaziani Testa – che ha il suo punto di arrivo nell’ultimo provvedimento, che di colpe ne ha diverse, ma non quella relativa ai crediti incagliati, problema che esisteva da circa un anno. Se su tale aspetto c’è una colpa è quella di non aver risolto ancora il problema dello sblocco dei crediti incagliati”.
Il presidente di Confedilizia ha quindi aggiunto: “Tutto questo si inserisce in una fase in cui è partito formalmente l’iter in sede parlamentare della riforma fiscale e vedremo se con la riforma fiscale ci potrà essere qualche sviluppo positivo anche su questo tema. Sappiamo che nel disegno di legge delega ci sono alcuni principi riguardanti l’Irpef nei quali si dice che ci sarà un riordino di detrazione in detrazione del credito d’imposta con principi di salvezza del bene casa e degli interventi di efficientamento energetico e di miglioramento sismico, vediamo dunque se in sede di decreti attuativi di questa legge delega si potrà intervenire per fare quello che noi di Confedilizia continuiamo a dire serve fare: mettere un punto fermo e
decidere per il futuro quali obiettivi si vogliono perseguire e con quali strumenti si vogliono attuare”.
Spaziani Testa ha quindi proseguito sottolineando: “È inutile stabilire grandi incentivi – anche superiori al 50%, 60%, 70% – quando poi sappiamo che senza strumenti come la cessione del credito in moltissimi casi non c’è la possibilità di effettuare lavori, specie in condominio.
È dunque evidente che anche quelli che apparentemente sono i principali incentivi fiscali sono di fatto non perseguibili senza adeguati strumenti che possano affiancare la detrazione.
Non a caso, tra le proposte che stiamo facendo e abbiamo fatto, abbiamo suggerito di trasformare in credito di imposta per gli stessi beneficiari delle detrazioni le detrazioni stesse, quindi senza cessione; oppure portare in avanti il diritto alla detrazione rispetto agli anni in cui questo diritto non può essere utilizzato, nel senso che non si ha capienza fiscale. Si devono fare delle scelte. Si deve stabilire per il futuro che cosa si vuole fare”.
Fonte Idealista